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Neottolemo, Oreste, Telemaco. I figli degli eroi

3 maggio 2012, Teatro Goldoni - Venezia

in Variazioni sul Mito 2011/2012

 

con Chiara Saleri e Andrea Bellacicco
testo di Monica Centanni e Daniela Sacco
da Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, Virgilio, Igino, Ovidio, Stazio, William Shakespeare, James Joyce


Neottolemo, Oreste e Telemaco – tre giovani personaggi che condividono la sorte di figli di eroi gloriosi, lontani da casa per molti anni per la guerra di Troia: le loro vicende e il loro destino si incrociano nel complesso intreccio delle storie del mito. Legati in modo indissolubile alla figura del padre, i figli di Achille, di Agamennone e di Ulisse, dopo avere a loro volta compiuto eroiche imprese, sono in scena a dire le loro ragioni, sempre nel nome del padre. Perché la fragile identità di figli si alimenta soltanto di luce riflessa: non sussiste di per sé, ma si costruisce nel desiderio e nella solitudine, a immagine e somiglianza della gloria del padre: emulare le gesta eroiche del genitore, dimostrare di essere alla sua altezza, e comunque vivere nell’attesa dell’incontro con il padre per ottenere da lui, in vita o in morte, un riconoscimento.
Accanto ai figli, in dialogo con loro, sono le madri – Deidamia con Neottolemo, Clitemnestra con Oreste, Penelope con Telemaco – donne che hanno subìto la violenza della guerra, che sono state abbandonate e diversamente offese, e che tentano, invano, di salvare la loro creatura dal destino che inchioda la sua esistenza alla figura del padre.

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